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Come utilizzare le cappe chimiche nella maniera corretta

Alcuni degli errori più frequenti che si commettono durante l’utilizzo di una cappa chimica li abbiamo già analizzati nel precedente articolo. Ecco un’ulteriore guida sulle azioni che bisogna evitare quando si utilizzano questi dispositivi.

Cappe chimiche, cosa sono e modalità d’uso

Le cappe da chimica, costituite da una cabina chiusa dotata di uno schermo frontale apribile in cui si eseguono manipolazioni e trattamenti che generano una diffusione di vapori tossici, sono uno strumento fondamentale per la protezione in laboratorio dell’operatore dal rischio di inalazione di sostanze chimiche volatili nocive alla salute. Si compongono di una struttura d’arredo, per l’appunto la cappa, e di un impianto di estrazione d’aria, ossia un motore remoto/esterno e canalizzazione. In queste cappe, l’aria che entra attraverso l’apertura frontale, ad una velocità che garantisce una depressione sufficiente ad impedire qualsiasi fuoriuscita delle sostanze tossiche utilizzate, rimuove il contaminante presente nella cappa trasportandolo con un flusso d’aria ascendente.

Il problema delle correnti tangenti

Lasciare porte e finestre aperte durante l’attività lavorativa è un’abitudine tanto diffusa quanto pericolosa. Difatti questo semplice gesto potrebbe favorire il formarsi di correnti tangenti che, impattando sul fronte cappa, disturbano l’efficacia della barriera frontale con conseguente pericolo per l’utilizzatore ed il laboratorio. Analogamente anche il passaggio di un operatore che cammina alle spalle di un collega che sta utilizzando la cappa è un gesto talmente naturale e quotidiano da passare quasi inosservato. Non tutti sanno però che questo può causare correnti e spostamenti d’aria che disturbano l’efficacia della barriera frontale causando un pericolo per l’utilizzatore ed il laboratorio.

Errata lavorazione da parte dell’operatore sotto cappa

Una cappa chimica, come accennato anche nel precedente blog, si può descrivere come una struttura che delimita un piano di lavoro all’interno del quale è possibile eseguire manipolazioni e trattamenti che generano una diffusione di vapori tossici con la sicurezza di esser protetti grazie al principio del contenimento. Manipolare sostanze biologiche pericolose all’interno di queste strutture, se non predisposte e studiate ad hoc, è errato e pericoloso in quanto il pacchetto filtrante posto in estrazione per l’assorbimento di vapori chimici è totalmente inefficace nel combattere il rischio biologico.

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