Cos’è?

Il filtro Hepa si compone di una scocca talvolta in legno e talvolta in alluminio estruso contenente la zona centrale filtrante composta da una moltitudine di materassini in fibra di vetro.
Questa tipologia di media filtrante è principalmente impiegato nell’industria elettronica, farmaceutica, alimentare, ospedaliera, negli impianti di trattamento aria, all’interno di CAPPE BIOHAZARD MSC I, MSC II e MSC III, all’interno di CAPPE CITOSTATICHE e CAPPE A FLUSSO LAMINARE, in aggiunta in estrazione a CAPPE A RICIRCOLO AMBIENTALE dove oltre alla depurazione da gas si necessita anche della rimozione di particolato prima dell’immissione in ambiente e in qualsiasi altro strumento/procedimento si necessiti di un abbattimento drastico della concentrazione di particolato.

L’azione filtrante è governata dalla combinazione di quattro fenomeni di deposizione, ciascuno dei quali prevale in determinati campi di velocità dell’aria e la cui importanza relativa varia al variare del diametro delle particelle:

  • Effetto setaccio, ovvero quando le particelle trasportate sono troppo grandi per riuscire ad attraversare le porosità del filtro e vengono trattenute.
  • Impatto inerziale, opera sulle particelle di maggiori dimensioni che non riescono a evitare il contatto con le fibre.
  • Deposito per intercettazione diretta delle particelle ad opera delle fibre, ovvero quando le particelle di media dimensione vengono spinte dal flusso dell’aria contro le fibre che la intercettano e la trattengono.
  • Deposizione per diffusione a seguito del moto browniano, ovvero quando le particelle di piccole dimensioni, muovendosi con traiettorie casuali impattano con la fibra che le trattiene.

N.B. Questo ramo della curva mostra che al diminuire del diametro delle particelle l’efficienza continua a crescere, insieme alla sua derivata.

Com’è ovvio pensare esistono filtri Hepa con diversi gradi d’efficienza che vengono riconosciuti e classificati secondo normativa EN 1822 (vedi tabella seguente)

La determinazione delle perdite verifica i valori di penetrazione locale dell’elemento filtrante.

I filtri Hepa commercialmente più diffusi sono gli H14.
Con l’intensificarsi dell’impiego ed il deposito di particolato sulla base di impatto dell’aria, l’azione filtrante AUMENTA in quanto ostruendosi sempre più, eventuali punti di passaggio (soprattutto per le particelle più piccole) si hanno meno possibilità che il particolato attraversi il media filtrante.
Questo non significa che un filtro vecchio sia meglio di un filtro nuovo (con il depositarsi di particolato quest’ultimo sarà soggetto ad un naturale appesantimento che porterà ad una totale ostruzione dell’aria di passaggio), ma che un media usato avrà una migliore capacità filtrante.
Purtroppo non è possibile quantificare un tempo medio di vita del filtro Hepa. Bisogna analizzare caso per caso, utilizzo per utilizzo e, mediante delle prove tecniche, verificarne lo stato di saturazione.
E’ importante render noto che questi ultimi rimuovono solo particolato e non gas o sostanze chimiche.

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