Cos’è?

Il FILTRO A CARBONI ATTIVI si compone di una scocca, talvolta in acciaio zincato, talvolta in polipropilene, contenente carbone attivo in grani, dimensionato in funzione del quantitativo di materia da trattare.
Questa tipologia di media filtrante è principalmente impiegata nell’industria chimica, farmaceutica, elettronica, petrolifera e militare per eseguire il trattamento di reflui e acque potabili, negli impianti di condizionamento e trattamento aria, all’interno di CAPPE CHIMICHE a ricircolo ambientale o ARMADI DI SICUREZZA ASPIRATI, in testa a canalizzazioni di CAPPE CHIMICHE ad espulsione totale o ASPIRATORI LOCALIZZATI, in aggiunta in estrazione a CAPPE A FLUSSO LAMINAREBIOHAZARD MSC IMSC IIMSC III o CITOSTATICHE e in qualsiasi altro strumento/procedimento si necessiti di una depurazione chimica della materia.
Il funzionamento è semplice. La materia fluida contaminata (gas, liquido) in ingresso al filtro viene a contatto con l’amplia superficie del carbone il quale, grazie alle proprietà attrattive di cui dispone, si lega alla sostanza chimica non permettendole di attraversarlo.

Con l’intensificarsi dell’impiego gli inquinanti accumulati sulla superficie del carbone attivo determinano una progressiva perdita del potere di adsorbimento fino ad arrivare all’annullamento totale e, come evidenziato nell’immagine, al rilascio del materiale chimico accumulato.
Una volta esausto il carbone attivo deve essere sostituito con un media filtrante nuovo.
Purtroppo è praticamente impossibile quantificare un tempo medio di vita del filtro a carboni attivi. Bisogna analizzare caso per caso, utilizzo per utilizzo e, mediante delle prove tecniche, verificarne lo stato di saturazione.
E’ importante render noto che ogni processo richiede una accurata selezione del carbone in dipendenza delle caratteristiche degli inquinanti e delle esigenze generali di lavoro e ricordarsi che questi ultimi rimuovono sostanze chimiche ma non virus o batteri.

ACQUISTA IL FILTRO PER LA TUA CAPPA

CHIEDI ALL’ESPERTO